Capri Procida e Ischia

A Capri tutto inizia dalla Piazzetta, al secolo Piazza Umberto I, è il luogo di ritrovo più mondano dell’isola azzurra. È anche il luogo del caffè del mattino e dell’aperitivo aspettando la cena. Qui, ogni estate, si danno appuntamento VIP e capitani d’industria, politici e attori del jet set internazionale. Il borgo di Capri sorge in posizione rialzata rispetto al mare. Il modo più comodo per raggiungere il centro è la funicolare in partenza da Marina Grande. Marina Grande è il porto dell’isola, punto d’arrivo e di partenza per tutti gli aliscafi e i traghetti provenienti da Napoli e dagli altri centri della costa campana. A Marina Grande troverete la spiaggia più ampia di tutta l’isola, una manciata di stabilimenti balneari e il porto turistico con gli ormeggi per le imbarcazioni private. Sul versante sud dell’isola, sul lato opposto rispetto a Marina Grande, troviamo Marina Piccola, uno dei luoghi più incantevoli di Capri. Se cercate una spiaggetta con vista sui Faraglioni, l’avete trovata. Dalla Piazzetta di Capri bastano pochi minuti a piedi per raggiungerla: basta seguire la panoramica Via Krupp dai Giardino di Augusto. Scendete lungo la scalinata per arrivare in riva al mare. Durante la discesa scorgerete lo Scoglio delle Sirene, un gruppo di rocce che dividono la baia di Marina Piccola in due spiaggette, Marina di Pennauro e Marina di Mulo: secondo alcuni storici, su questi scogli le sirene ammaliarono Ulisse.
Accanto alla passeggiata di Via Krupp, a pochi minuti dalla Piazzetta di Capri, i Giardini di Augusto propongono una serie di terrazze fiorite affacciate su Marina Piccola e sui Faraglioni. È il luogo classico per scattare una foto panoramica. Via Krupp, che scende sinuosa a disegnare una sequenza di tornanti tagliati nella nuda roccia, è considerata da molti una delle strade pedonali più spettacolari al mondo. I Faraglioni sono il simbolo dell’isola azzurra: tre formazioni rocciose a forma di picco alte circa cento metri e spruzzate dal blu del mare. C’è il Faraglione di Terra (o Saetta), l’unico ancora unito alla terraferma nonché il più alto dei tre (109 metri); il Faraglione di Mezzo (o Stella), bucato al centro da una cavità; il Faraglione di Fuori (o Scopolo), habitat della Podarcis sicula coerulea, nota anche come “lucertola azzurra”. Del complesso roccioso fa parte anche un quarto faraglione, lo scoglio del Monacone, fino al secolo scorso frequentato dalla foca monaca. La Grotta Azzurra
Non potete dire di aver visitato l’isola senza essere entrati nell’antro più magico di Capri. La Grotta Azzurra è famosa in tutto il mondo per l’incredibile gioco di luci delle sue acque. La trovate sul versante nord-occidentale dell’isola, appena sotto la Villa Damecuta di Anacapri, nei pressi del lido di Gradola.Per visitarla dovete salire su una delle tante barchette a remi (vietato fare il bagno)
Procida è Isola del Golfo di Napoli fra Capo Miseno (ad est) e Ischia. E più piccola di Ischia (ad ovest) e Capri (a sud-ovest). Ha una superficie di 4 km quadrati ed è collegata tramite una sottile lingua di terra che si congiunge con l’isolotto disabitato di Vivara. Procida è un noto centro peschereccio e balneare, con produzione vinicola e agrumeti. Secondo un leggenda, qui fu sepolta “Procida” una nutrice di Enea. Con l’avvento dei Greci seguì le stesse sorti dell’area mediterranea: fu conquistata dai Greci, dai Romani, e dovette subire le terribili invasioni e saccheggi dei Saraceni, dei corsari musulmani capitanati da Barabarossa. Per difendersi dalle costanti incursioni saracene, vennero costruite numerose torri di avvistalento, di cui rimangono molte testimonianze, e gli abitanti rivieraschi si spostarono in altura, in luoghi meno vulnerabili dove in seguito venne eretto in castello. Di origine vulcanica, Procida ha coste frastagliate e scoscese, con un mare limpido e splendente, le belle rocce costiere, le caratteristiche abitazioni rivierasche disegnano inquadrature paesaggistici di rara bellezza. Quì hanno soggiornato poeti e famosi scrittori: Elsa Morante ha scritto “La mia isola ha straducce solitarie chiuse tra muri antichi oltre i quali si stendono frutteti e vigneti che sembrano giardini imperiali”. Procida esprime tutto il sapore della natura mediterranea, la tradizione della pesca, l’amore profondo per le cose semplici come le stradine che si snodano tra piccoli ed improvvisi squarci panoramici sul mare, le piazzette e le ripide scale in un continuo saliscendi. Il centro dell’isola è Terra Murata, il colle più alto dell’isola, ai cui piede si estende Marina Corricella, l’incantevole porticciolo dei pescatori dai caratteristici colori dell’isola, e pittoreschi scorci. Il versante opposto di Procida, ospita il porto turistico di Marina Chiaiolella, il luogo più frequentato dell’isola. Numerose le chiese sparse nell’isola, quasi tutte barocche e in prevalenza settecentesche. Il Castello, sorge sul promontorio di Torre Murata. Fu costruito a picco sul mare da Innico d’Avalos d’Aragona per far fronte alle continue incursioni saracene. Successivamente il castello venne adibito a collegio militare e più tardi re Ferdinando II di Borbone dispose che il Palazzo ospitasse le nuove carceri ecosì fu fino al 1988 quando il penitenziario venne definitivamente chiuso.
Ischia, meta principale della nostra visita è senza dubbio il Castello Aragonese. Qualche autore attribuisce la costruzione del Castello a Gerone, tiranno di Siracusa, che nel 474 a.C., avrebbe edificato e fortificato una fortezza su questa roccia vulcanica, con accesso dal mare. Da qui il nome ‘Gironda’ con il quale si identifica il castello. Sulle basi di questa antica fortezza sarebbe poi stato costruito intorno al 1438, per volere di Alfonso V di Aragona, il Castello che vediamo oggi, con accesso dall’isola. Ma secondo la tesi più accreditata, il nome Giron-Gironis deriverebbe dalla naturale morfologia dell’isolotto che si può circumnavigare. Il borgo antico di Ischia Ponte, anche detto Borgo di Celsa per la presenza dei gelsi, è un antico centro di marinai e pescatori, la cui esistenza è documentata già nel XIII secolo. Unico centro di Ischia, di tradizione più che altro contadina, da sempre dedito alla pesca, il Borgo ha avuto una grande espansione alla fine del ‘700, con il cessare delle incursioni dei pirati, quando l’attenzione si distoglie dal Castello, fino ad allora centro primario di vita e di riparo, e torna a concentrarsi sulla terraferma. Per tutto il XVIII Ischia ponte è la città più ricca e prosperosa dell’isola, il suo destino va progressivamente staccandosi da quello del Castello che nel frattempo vive un periodo di decadenza, in seguito all’abbandono delle famiglie nobili e benestanti. Nel tempo la struttura del borgo, con vicoli stretti, palazzi signorili alternati a caratteristiche casette basse, si è conservata inalterata, così come le famose via Roma e Corso Vittoria Colonna che conducono alla “Mandra”, l’antico villaggio dei pescatori. Ha invece attraversato diverse vicissitudini la bellissima Cattedrale dell’Assunta, costruita nel 1301 e rimaneggiata nel 1700, quindi bombardata dagli Inglesi nel 1809. La cripta, decorata con affreschi della scuola di Giotto, conserva ancora le spoglie delle famiglie nobili dell’isola. Lo scalo di Ischia ponte è rimasto il preferito dagli Ischitani per molto tempo anche dopo l’apertura del Porto borbonico. Questa predilezione ha contribuito ad alimentare la vita e conservare florida l’attività del centro.