Sirmione

Sirmione è posta lungo la penisola omonima che si protende all’interno del lago di Garda per circa quattro chilometri e che divide in due parti la riva lacuale meridionale. Parte del territorio comunale si estende ad est rispetto alla penisola per includere quella di Punta Grò. L’entroterra si estende in direzione delle colline moreniche che cingono la parte meridionale del lago stesso e comprende una parte della zona di produzione del Lugana. Il comune confina a sud-est con Peschiera del Garda e a sud-ovest con Desenzano del Garda. La sezione sul lago confina ad est con Lazise e Castelnuovo del Garda e a nord con Padenghe sul Garda.

Il castello scaligero è una rocca a guardia dell’unico punto d’accesso meridionale al centro storico. Fu costruita dagli Scaligeri, da cuiprese il nome, durante il XIII e il XIV secolo e in tre fasi: la prima sotto Mastino I, l’ultima sotto Cangrande I. Circondato dalle acque del Lago di Garda, è difeso da tre torri e dal maschio, alto quarantasette metri. Ad oriente del castello è presente la darsena fortificata per il rifugio della flotta. Le merlature della rocca sono a coda di rondine, mentre quelle della darsena sono a punta di lancia. Con il termine “Grotte di Catullo” si identifica una domus romana edificata tra la fine del I secolo a.C. e il I secolo d.C. sulla punta della penisola di Sirmione. Il complesso archeologico, studiato dall’inizio dell’Ottocento e riportato alla luce in più fasi, è la testimonianza più importante del periodo romano nel territorio comunale ed è considerato l’esempio più grandioso di villa romana presente nell’Italia settentrionale. Il termine “Grotte” deriva da una tradizione quattrocentesca, quando le rovine, prima degli scavi, apparivano sotto forma di caverne. Sempre la tradizione, a partire da Marin Sanudo il Giovane, identifica la villa come appartenuta a Gaio Valerio Catullo che in un carme sostenne di possedere proprietà a Sirmione. Non vi è tuttavia alcuna certezza che la costruzione fosse la stessa dove visse il poeta latino, anche per l’accertata presenza di altre ville lungo la penisola. Il sito copre un’area di circa due ettari. La struttura ha una pianta rettangolare lunga 167 metri e larga 105 m con due avancorpi sui due lati corti e un giardino, ora utilizzato come oliveto, al centro. Gli ambienti della villa visibili sono identificati da nomi convenzionali, derivati sia da una tradizione locale sia da interpretazioni fornite dagli studiosi durante i primi scavi.